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Editoriali | Sara Elefante | 02 Agosto 2018
Crowdfunding Civico
ecco i pilastri
Crowdfunding Civico ecco i pilastri

Il tema della partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni pubbliche ha assunto in questi ultimi anni una rinnovata centralità nel dibattito politico.
A livello internazionale e nazionale si stanno diffondendo interessanti e innovative esperienze di valorizzazione della partecipazione locale che, pur nella loro diversità (bilancio partecipativo, urbanistica partecipata, gestione inclusiva di procedimenti amministrativi), si ispirano ai principi della democrazia partecipativa.
Lo scorso 18 gennaio a Bruxelles la società emiliana Aster ha partecipato partecipato in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna al kick-off del Working Group organizzato da European Crowdfunding Network "CF4ESIF", letteralmente "crowdfunding per i fondi strutturali e di investimento europei", lanciando apertamente la sfida di individuare, attraverso il lavoro con piattaforme e autorità di gestione regionali, i modelli più funzionali e funzionanti per integrare il crowdfunding all'interno dei programmi operativi regionali che utilizzano i fondi strutturali europei.
Ha rappresentato il primo momento in cui piattaforme europee, canadesi e americane hanno cominciato a confrontarsi con le autorità di gestione per ragionare sulle caratteristiche dei progetti di successo che hanno avuto un impatto sociale positivo grazie allo sforzo congiunto di cittadini ed enti locali.

Dalle discussioni, in quella occasione, emersero chiare le caratteristiche fondamentali del crowdfunding civico:

  • democratizzazione dei finanziamenti: si allarga il pubblico di coloro che sono abilitati a poter richiedere un sostegno economico per le proprie idee e i propri progetti;
  • cittadinanza attiva: enti locali e cittadini possono instaurare un dialogo più diretto nell'individuare i bisogni specifici di un territorio e sviluppare i progetti utili a valorizzarlo;
  • approccio di ecosistema: il crowdfunding civico funziona grazie al coinvolgimento di tutti gli stakeholder di un territorio e ogni attore ha il suo ruolo: i governi locali individuano le aree di intervento; i business locali o i cittadini propongo i progetti da finanziare all'interno di piattaforme locali; i cittadini validano i progetti sostenendoli all'interno delle piattaforme e i governi locali li co-finanziano; i progettisti che sono stati finanziati implementano il progetto e coloro che hanno contribuito (enti locali e cittadini) monitorano la corretta implementazione dei progetti;
  • aumento del senso di comunità: sostenere un progetto di crowdfunding civico significa prendersi cura di un bene comune, credere nella comunità e il match-funding concorre a diminuire la distanza tra cittadini e policy maker;
  • scalabilità dei benefici all'interno della cornice europea: se accoppiato con i fondi strutturali, il crowdfunding civico può amplificare i benefit sopra descritti, rispondendo inoltre ai problemi che stanno toccando le politiche di coesioni il dell'Unione Europea (visibilità, coinvolgimento di investitori privati, efficienza, trasparenza, ecc.).

Questi punti chiave sono stati gli input stimolanti da cui è nato il terzo ECN CrowdCamp sul tema 'The European Dimension of Civic Crowdfunding', organizzato dall'European Crowdfunding Network (ECN) in partnership con Aster, a Bologna gli scorsi 28 e 29 giugno.

Uno dei primi casi di civic crowdfunding risale al 1884 e riguarda la Statua della Libertà, un dono agli americani da parte della Francia, che si prese cura della realizzazione e spedizione della statua.
L’American Committee, cui spettava la realizzazione del piedistallo per sostenere l’opera, aveva però stanziato solo una parte dei fondi necessari per la sua installazione. La situazione fu sbloccata grazie all’intervento di Joseph Pulitzer, magnate della stampa, che attivò l’opinione pubblica attraverso il suo giornale e invitò i cittadini a effettuare una sottoscrizione economica per concludere i lavori. Nel giro di cinque mesi vennero raccolti 100.000 dollari provenienti da oltre 120.000 micro-donazioni, che permisero alla Statua della Libertà di arrivare dove oggi la vediamo. Questo fu il primo caso di crowdfunding civico, che nacque e si sviluppò ancora prima della nascita di Internet, grazie all’impegno dei cittadini.
Ora con l’avvento di Internet, del Web 2.0 e di tutte le tecnologie, tutto è più veloce e più semplice. Questo ha permesso al crowdfunding civico di diventare un fenomeno conosciuto e sostenuto.

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