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Editoriali | Paolo Di Lauro | 28 Febbraio 2017
Il nuovo ruolo dell'impresa sociale
Il nuovo ruolo dell'impresa sociale

L’impresa sociale, individuata dal recente Dlgs 155/06, è ogni organizzazione esplicitamente non finalizzata al profitto, impegnata nella produzione stabile e continuativa di servizi di interesse collettivo secondo modalità imprenditoriali e quindi caratterizzata da autonomia decisionale e dalla conseguente assunzione da parte dei promotori e dei proprietari del rischio di impresa e può operare nei settori cosiddetti ad utilità sociale; (Istruzione, educazione e formazione, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, valorizzazione del patrimonio culturale, turismo sociale e assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria). All’impresa sociale è fatto divieto di distribuzione degli utili ai soci, dal momento che l’arricchimento che si persegue con l’impresa sociale è l’incremento del benessere delle collettività in cui si opera. Tra le diverse tipologie di soggetti che costituiscono il Terzo Settore, le imprese sociali si caratterizzano per un maggiore orientamento al mercato, dal momento che svolgono una normale attività imprenditoriale e si avvalgono delle prestazioni dei lavoratori, di cui, dice la legge, almeno il 50% deve essere a titolo oneroso (cioè non prestato da volontari). La maggior parte delle imprese sociali sono costituite con la forma giuridica delle cooperative sociali (L. 381/1991). Le società cooperative si distinguono dalle altre società perché finalizzate al perseguimento dello scopo mutualistico, ovvero offrire ai propri soci beni, servizi o occasioni di lavoro. Le cooperative sociali hanno in più la finalità di perseguire l’interesse generale della comunità, la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini, e come tali possono operare solo in taluni ambiti:  gestione di servizi socio-sanitari ed educativi (cooperative sociali di tipo A) svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate (cooperative sociali di tipo B), che debbono essere almeno il 30% delle persone impiegate. Esistono anche cooperative sociali di “tipo misto”, che rispondono ai requisiti di entrambe le tipologie, A e B. Le imprese sociali di norma producono beni quasi pubblici a carattere meritorio e, quindi, la loro attività è contraddistinta da una particolare rilevanza sociale che può essere riconosciuta attraverso prestazioni di lavoro volontario o parzialmente volontario, donazioni di tipo finanziario e supporto pubblico in varie forme. La meritorietà dei beni pubblici prodotti dalle imprese sociali è legata alla produzione di effetti esterni positivi che possono migliorare le relazioni sociali e fiduciarie a livello comunitario soddisfare i  bisogni presenti sul territorio. Il legame tra le imprese sociali e lo sviluppo locale diventa rilevante quando si mettono in risalto aspetti dello sviluppo economico che sono stati poco considerati o del tutto tralasciati dalla letteratura economica, che si è concentrata sulla rilevanza degli investimenti in infrastrutture, capitale fisico e capitale umano, senza però sottolineare altri aspetti rilevanti a livello locale: radicamento, rapporti interpersonali e contesto storico-culturale. Per favorire lo sviluppo locale, giocano un ruolo importante fattori di sviluppo endogeni quali il capitale sociale, la valorizzazione del capitale umano, le produzioni artigianali a elevato contenuto storico e culturale. Il ruolo delle imprese sociali si basa prevalentemente sulle relazioni interpersonali, sul capitale sociale, sulle risorse umane e sulla domanda locale di servizi; questo mix di risorse viene convogliato in processi organizzativi che hanno scopi definiti a livello locale, dagli stessi attori che potranno beneficiare dei risultati. Tutti gli attori coinvolti nei processi di sviluppo possono contribuire attivamente e beneficiare in modo diverso; ogni attore gioca un ruolo cruciale nelle influenzare la formazione e la realizzazione degli obiettivi di sviluppo. Per concludere, la letteratura  in generale, e le esperienze  positive largamente diffuse in tutta Italia, riconoscono all’impresa sociale un ruolo da protagonista nello sviluppo locale, perche’ come Weber sottolineava già nel 1906, le reti di relazioni sociali e personali di natura extra economica fossero utili a far circolare informazioni e fiducia provocando conseguenze economiche per lo sviluppo perché in grado di favorire gli scambi.

 

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