LEADERBOARD
Global | Eleonora Serafino | 02 Agosto 2016
Intercettazioni, sì al virus Trojan
per terrorismo e reati mafiosi
Intercettazioni, sì al virus Trojan per terrorismo e reati mafiosi

Durante la seduta notturna, è stato più volte modificato, e infine approvato, l'emendamento dei relatori Giuseppe Cucca e Felice Casson (entrambi Pd) in materia di intercettazioni. Tale emendamento amplia la delega al governo per rivedere le regole per la registrazione delle conversazioni. Raddoppia, dunque, il testo originario dell'articolo 26 del ddl Penale sulle intercettazioni: sì all'utilizzo dei cosiddetti "Trojan", il virus informatico per le registrazioni a distanza, per i reati di associazione mafiosa e terrorismo. 
L’emendamento circoscrive l'uso dei visus ai reati gravi: associazione a delinquere finalizzata alla contraffazione, al traffico illecito di droghe e tabacchi, importazione di prodotti falsi, schiavitù e tratta di persone, traffico illecito di rifiuti e, non in ultimo, associazione di stampo mafioso, voto di scambio politico-mafioso e terrorismo.
La nuova formulazione assegna al pubblico ministero la possibilità di disporre le intercettazioni "Trojan" con successiva convalida del giudice entro 48 ore. "L'attivazione del microfono" potrà avvenire "solo in conseguenza di apposito comando inviato da remoto e non con il solo inserimento del captatore informatico". Sarà un decreto autorizzativo del giudice ad indicare "le ragioni" per le quali l'uso del Trojan informatico sia necessario per le indagini.

Lascia un commento

Nome

Email

Commento

2 + 2