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Global | | 21 Settembre 2016
Compravendita di senatori: Berlusconi
"colpevole", ma c'è la prescrizione
Compravendita di senatori: Berlusconi "colpevole", ma c'è la prescrizione
È finito con la prescrizione il processo sulla presunta compravendita di senatori, che vedeva alla sbarra Silvio Berlusconi. Il sostituto procuratore generale di Napoli, Simona Di Monte, al termine di una requisitoria durata tre ore, ha chiesto al giudice che sia confermata la responsabilità del Cav (sancita dalla condanna a tre anni e mezzo in primo grado) ma che, contemporaneamente, sia dichiarata la prescrizione. I fatti sono noti. Al leader di Forza Italia e all’ex direttore dell’Avanti, Valter Lavitola (anche lui condannato nel primo processo), viene contestato di aver comprato il passaggio di alcuni senatori da sinistra a destra, nel biennio 2006-2008, al fine di determinare la caduta del governo guidato da Romano Prodi. Il «grande accusatore» è proprio un ex inquilino di palazzo Madama, Sergio De Gregorio, che mollò l’Italia dei Valori per approdare al centrodestra. 

Nelle 157 pagine i magistrati scrissero che “la compravendita dei senatori, ideata e realizzata allo scopo di far cadere il governo Prodi, rappresenta un tipico esempio di corruzione. Non intesa in senso generico come categoria morale, bensì una precisa infrazione al codice penale che nulla ha a che fare con la libertà di scelta riconosciuta a ogni parlamentare. E non vi è dubbio che i tre milioni di euro versati all’ex senatore Sergio De Gregorio, eletto nell'Idv (che ha patteggiato la pena) per indurlo tra il 2007 e il 2008, a trasmigrare nelle fila del centrodestra, provenissero da Silvio Berlusconi”. 

De Gregorio quindi ”ha venduto al miglior offerente sulla piazza della corruzione il diritto-dovere della libertà di voto”. Il processo riprenderà il 18 ottobre prossimo, quando saranno fissate le arringhe della parte civile, del legale di Forza Italia, avvocato Bruno Larosa, dei difensori di Berlusconi, avvocati Michele Cerabona e Niccolò Ghedini e di quelli di Lavitola, avvocati Sergio Cola e Marianna Febbraio.


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