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Local | | 21 Gennaio 2017
Progetto per Bagnoli, sul tavolo
istituzionale le idee di Governo e de Magistris
Progetto per Bagnoli, sul tavolo istituzionale le idee di Governo e de Magistris

Sono due i progetti, due idee di città diverse, che il prossimo 30 gennaio saranno sul tavolo istituzionale tra Governo, Regione Campania e Comune di Napoli.  Al tavolo De Vincenti, De Magistris e De Luca. Ma ci sarà anche Salvo Nastasi, commissario di governo per Bagnoli. Molte le differenze con il progetto governativo che il sindaco, accompagnato dagli assessori all’Urbanistica, Carmine Piscopo, e all’Ambiente, Raffaele Del Giudice, illustrerà a De Vincenti. Perché contrariamente a quello targato-Renzi, il progetto del Comune è ritenuto da Palazzo San Giacomo più politico, cioè più orientato alla salvaguardai delle preesistenze. Prima grande differenza: la quantità del verde. Il progetto del governo prevede un parco di circa 80 ettari di verde, quello del Comune arriva a 120. Ma sembra essere integrato con attrezzature per il tempo libero e lo sport, e non più il bosco totale che prevedeva il vecchio Prg, ma un parco senza alcuna cubatura e con servizi per il tempo libero e lo sport. Nel progetto illustrato dal Governo appaiono all’interno del Parco dei contenitori che sembrerebbero, secondo il Comune, interrompono l’unitarietà del polmone verde. Due idee diverse, due momenti che saranno confrontati senza dubbio.

Difficile che ci sia confronto invece sulle cubature destinate all’edilizia residenziale, atteso che il progetto governativo prevede quote più basse di quelle comunali. Nell’area ad est il governo ha previsto la realizzazione del Miglio azzurro, ritenuto invece dal Comune un corpo «impattante»: nelle idee del commissariato e di Invitalia, deve essere destinato alla cantieristica e alle attività di fiera per il mare. Per quanto riguarda il lungomare, Renzi non approfondì tanto limitandosi a ritenerlo uno dei punti più conveniente dove investire. Mentre il Comune parlerà di un lungomare basato su un sistema di attrezzature a servizio anche del ripascimento e del recupero della morfologia della spiaggia. Ma con un accorgimento: il sistema di attrezzature sarebbe contenuto all’interno di un salto di quota che esiste naturalmente, e dunque non si frapporrebbe con la linea d’orizzonte.

Differenza sostanziale nei due progetti sul versante del porto: Invitalia ha ipotizzato uno specchio d’acqua «per 700 barche di grandi dimensioni»; il Comune immagina un porto grande, sì, ma per 500-700 imbarcazioni leggere. Nel piano del governo è previsto lo spostamento per far spazio alla realizzazione di un albergo, che era comunque una scelta del vecchio Prg, col raddoppio di Città della Scienza verso l’interno. Il Comune proporrà invece di ragionare sul mantenimento del Borgo di Coroglio in un ragionamento più complessivo che salvaguardi le preesistenze. E il borgo, è l’unica tra queste che sta sul mare. Salvaguardia e recupero totale dell’archeologia industriale è quello a cui aspira Palazzo Chigi. Mentre il Municipio proporrà di destinare tutte le cubature dell’archeologia industriale a fini turistici, ricettivi e anche per l’innovazione e la ricerca.

Sempre sul fronte del recupero delle preesistenze, è forte il ragionamento in atto, che sarà illustrato da De Vincenti, per quanto riguarda l‘archivio Ilva. Il vecchio Prg, che l’ex premier disse di voler applicare, ne prevedeva l’abbattimento; oggi il Comune intende invece aprirlo al pubblico come centro di documentazione della storia dell’ex Ilva. Così come l’amministrazione, che dal federalismo demaniale ha ricevuto il Lido Pola, intende mantenerlo e utilizzarlo. La colmata. La legge impone la rimozione e, né il Comune né il governo, hanno idee diverse. Almeno su questo, per ora, c’è intesa.

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