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Editoriali | Melania Verde | 20 Novembre 2017
Crowdfunding,
alimentare la fiducia
Crowdfunding, alimentare la fiducia

I fattori capaci di generare ed alimentare la fiducia nel processo di crowdfunding sono numersosi. L'affidabilità dei trasferimenti di denaro: la moneta elettronica e i sistemi di pagamento on line quali Paypal (usato dal 62% delle piattaforme al mondo secondo Massolution, 2012) e Amazon payments garantiscono ai crowdfunders il trasferimento sicuro del danaro dal finanziatore al proponente. Le piattaforme si dotano di tali sistemi, non intervenendo, quindi, nel processo finanziario, ma cercando di garantire affidabilità del trasferimento da parte di terzi e costi bassi dello stesso per i crowdfunders.
Il monitoraggio dei dati: le piattaforme hanno sviluppato sistemi che consentono al promotore di monitorare autonomamente il grado di penetrazione del progetto, il suo successo, il numero di click, il numero di donazioni, l'ammontare dei contributi ricevuti, la frequenza degli aggiornamenti e commenti sulla campagna.
La semplificazione burocratica: scegliendo di operare con una piattaforma, questa consente una gestione integrata di ogni esigenza, dall’hosting di tutti i contenuti sul web alle relative garanzie legali da prestare, dalla gestione dei pagamenti e dalle operazioni finanziarie alla comunicazione, dalla tracciatura di tutte le relazioni telematiche alla possibilità di interazione continua.
La schematicità: avere un format definito in base al quale presentare il proprio progetto offre uno strumento studiato secondo logiche di mercato per comunicare e promuovere la propria idea nella maniera più efficace agli utenti.
La specializzazione: la diversificazione tematica di molte piattaforme consente di scegliere con cura quella più giusta per il progetto, per mercato e pubblico di riferimento su cui offrire il proprio progetto.
In sintesi, le piattaforme di crowdfunding aiutano in vario modo a creare “fiducia” (anche in gruppi di persone che spesso paradossalmante non si conoscono). L'elemento che rende possibile tutto questo è la trasparenza, intesa come accessibilità totale a tutti gli aspetti della raccolta fondi. Si tratta della principale caratteristica che contraddistingue il crowdfunding. La trasparenza riguarda la chiarezza e la comprensibilità delle informazioni da rendere disponibili in primis ai crowdfunders (che devono vedere realizzate le finalità della donazione), ma anche agli stessi progettisti, ai  beneficiari dei progetti, agli organi di controllo, ecc. La trasparenza è quel fattore-chiave che da vita a meccanismi fiduciari. L'elevata veicolazione di informazioni, la piena trasparenza delle operazioni generano legami di fiducia tra le persone, cioè quei legami che spingono ad appoggiare un progetto, a farsi portavoce per esso e a trasmetterlo con la stessa fiducia ai vari contatti. La fiducia consente di rafforzare il senso di appartenenza, attivando quei meccanismi idonei a realizzare la mission. Come è noto, la "fiducia" è un ingrediente indispensabile per il successo di qualsiasi attività di raccolta fondi: nel caso del crowdfunding la fiducia è ancora più importante perché per investire bisogna credere nella qualità del progetto,  nelle persone che propongono l’iniziativa e, in  aggiunta, occorre fidarsi anche della piattaforma che opera da intermediario. Il crowdfunder deve cioè essere in grado di superare un duplice meccanismo di diffidenza, valutando la affidabilità dell’offerente e quella della piattaforma. E si tratta in tal caso di fattori fortemente dipendenti e interrelati: una cattiva valutazione dell’offerente mina inevitabilmente la credibilità della piattaforma così come una cattiva reputation associata all’impresa gestore del portale determina scarsa affidabilità nella proposta dell’offerente.

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