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Global | | 25 Maggio 2018
Il "pranzo sospeso"
della Casetta Rossa
Il "pranzo sospeso" della Casetta Rossa

A Napoli «l’usanza prevede di lasciare il caffè sospeso, pagandone due per offrirne uno a chi viene dopo e non può permetterselo. Noi lo facciamo con il pasto, per dare da mangiare a chi non ha soldi per pagarsi il pranzo»: la semplicità delle parole dello scrittore Erri De Luca - come riporta corriere.it - sintetizza l’iniziativa lanciata a febbraio dello scorso anno dallo spazio autogestito Casetta Rossa, a Roma, in favore dei migranti del centro Baobab e di chiunque abbia necessità di aiuto. «L’obiettivo è cercare di migliorare le condizioni di vita delle migliaia di persone che attraversano la città». Adesso, dopo oltre tremila pasti offerti da chi ha versato 5 euro per far mangiare un’altra persona, l’esperienza virtuosa sarà raccontata nel corso dei Social Cohesion Days, edizione 2018 del Festival della Coesione Sociale, in programma dal 24 al 26 maggio a Reggio Emilia a cura della Fondazione Easy Care. Dal cuore della Garbatella, quartiere storicamente a sinistra della Capitale, arriva appunto una delle storie selezionate dagli organizzatori della manifestazione: la Casetta Rossa è infatti uno degli spazi «sociali» più attivi a Roma. Dal 2001 gestisce in concessione dal Comune alcuni locali, in cambio deve garantire la manutenzione del parco pubblico adiacente intitolato a Tashunka Witko, il leggendario capo Sioux conosciuto in Italia come Cavallo Pazzo.

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#pranzo sospeso   
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