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Editoriali | Paolo Pane | 02 Maggio 2018
Meridonare e il civic crowdfunding
Meridonare e il civic crowdfunding

È stata inaugurata, lo scorso 26 Aprile, l’iniziativa “S.O.S. – Sosteniamo l’ospedale di Sorrento”, una campagna di civic crowdfunding, attraverso la piattaforma Meridonare. Con questa campagna, promossa in collaborazione fra la Fondazione Sorrento ed il Comune di Sorrento, infatti, si ci pone l’obiettivo di raccogliere, attraverso la partecipazione fra pubblico e privato, circa un milione di euro da destinare alla ricostruzione delle facciate del presidio ospedaliero “S.M. della Misericordia”. Ma cosa si intende per civic crowdfunding? Il crowdfunding civico si qualifica come il finanziamento collettivo di opere e progetti pubblici, al di fuori del budget dell’ente o delle amministrazioni interessate, eseguito da parte di cittadini, organizzazioni e società private e del terzo settore, talvolta in match-funding con le stesse amministrazioni. Questo fenomeno è spesso associato a qualcosa di nuovo o di moderno, ma il concetto di finanziamento dal basso ha radici ben più profonde. Uno dei primi casi di civic crowdfunding risale al 1884 e riguarda la Statua della Libertà, un dono agli americani da parte della Francia, che si prese cura della realizzazione e spedizione della statua. L’American Committee, cui spettava la realizzazione del piedistallo per sostenere l’opera, aveva stanziato solo una parte dei fondi necessari per la sua installazione. La situazione fu sbloccata grazie all’intervento di Joseph Pulitzer, magnate della stampa, che attivò l’opinione pubblica attraverso il suo giornale e invitò i cittadini a effettuare una sottoscrizione economica per concludere i lavori. Nel giro di cinque mesi furono raccolti 100.000 dollari provenienti da oltre 120.000 micro-donazioni, che permisero il completamento dell’opera. Ma ci fu anche un altro risultato, altrettanto importante: la comunità locale inizioÌ€ a sentirsi legata in modo particolare a questo simbolo per il fatto di aver contribuito attivamente a realizzarlo, in collaborazione con l’amministrazione pubblica. Questo breve aneddoto, è generalmente associato all’origine del civic crowdfunding moderno, ma non contemporaneo, in quanto non si eÌ€ avvalso ovviamente del web; in ogni caso, anche in assenza del web e delle piattaforme di raccolta on line,  è possibile già riscontrare alcuni degli aspetti fondamentali di questo fenomeno: la scarsità di finanziamenti dei governi locali; il valore affettivo verso il territorio e la comunità; il benessere comune proveniente da progetti di natura civica; il rafforzamento dei legami nelle comunità e maggiore senso di appartenenza e di proprietà dei luoghi pubblici nel cittadino. Ora con l’avvento di Internet, del Web e di tutte le tecnologie più moderne, tutto è più veloce e più semplice. Questo ha permesso al crowdfunding civico di diventare un fenomeno sempre più in crescita. Infatti, riferendoci soltanto al contesto europeo, sono diversi i casi di successo di campagne di civic crowdfunding, alcune delle quali hanno fatto registrare dei risultati davvero straordinari: dalla campagna lanciata dal Museo Louvre, nel 2010 in Francia, per l’acquisto dell’opera “Le tre grazie”, che ha raccolto un milione di euro in un mese e 4 giorni, grazie alle donazioni di 7.200 persone, passando per Rotterdam, in Olanda, dove nel 2013 attraverso il progetto “I make Rotterdam” è stato possibile costruire un ponte per collegare due parti della città separate da una strada statale destinata principalmente al traffico pesante. Sempre in Francia, nel 2017 è stata lanciata una campagna di crowdfunding per il restauro della cattedrale di Notre – Dame, con l’obiettivo di raccogliere 100 milioni di euro per un intervento di restauro che vedrà la collaborazione dello Stato Francese che ha già previsto di raddoppiare il contributo ordinario alla chiesa. Anche in Italia il fenomeno sta crescendo in modo interessante e in un prossimo contributo mi riprometto di esaminare alcune di queste campagne e il legame tra crowdfunding civico e cittadinanza attiva.

 

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