Migranti bambini, appello delle Ong:
"Non usare la forza per le impronte"
"Non usare la forza per le impronte"
Migranti bambini, appello delle Ong:
"Non usare la forza per le impronte"
Usare la forza sui bambini può minare il loro sviluppo psicofisico e quindi mezzi coercitivi non devono essere adottati, neanche in casi eccezionali, quando i minori stranieri entrati in Europa rifiutano di registrare le proprie impronte digitali: è l’appello - come riporta repubblica.it - che un gruppo di 22 organizzazioni internazionali e Ong - tra cui Unicef, Unhcr, Oim e Save the Children - ha rivolto alle istituzioni che stanno lavorando alla riforma di Eurodac, ovvero il database europeo che raccoglie i dati biometrici dei richiedenti asilo o che sono entrati irregolarmente nel territorio comunitario.
“L’affermazione che ottenere dati biometrici con la forza sia necessario per proteggere i bambini da sfruttamento o traffico clandestino è fuorviante”, affermano le organizzazioni in riferimento al testo del regolamento in discussione, che ammette la possibilità dell’uso della forza, anche se “come ultima ricorsa” e “in casi eccezionali”. L’appello è stato rilanciato nei giorni scorsi dall’Intergruppo del Parlamento Europeo sui Diritti dei Bambini: “Ho inviato una lettera ai rappresentanti di Parlamento, Consiglio europeo e Commissione che stanno negoziando la versione finale del testo per chiedere loro di esentare i bambini, in quanto gruppo vulnerabile, da tutte le forme di coercizione per ottenere le loro impronte digitali”, spiega Anna Maria Corazza, europarlamentare svedese di origine italiana che presiede l’Intergruppo.
“L’affermazione che ottenere dati biometrici con la forza sia necessario per proteggere i bambini da sfruttamento o traffico clandestino è fuorviante”, affermano le organizzazioni in riferimento al testo del regolamento in discussione, che ammette la possibilità dell’uso della forza, anche se “come ultima ricorsa” e “in casi eccezionali”. L’appello è stato rilanciato nei giorni scorsi dall’Intergruppo del Parlamento Europeo sui Diritti dei Bambini: “Ho inviato una lettera ai rappresentanti di Parlamento, Consiglio europeo e Commissione che stanno negoziando la versione finale del testo per chiedere loro di esentare i bambini, in quanto gruppo vulnerabile, da tutte le forme di coercizione per ottenere le loro impronte digitali”, spiega Anna Maria Corazza, europarlamentare svedese di origine italiana che presiede l’Intergruppo.
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