28 Gennaio 2019 - Il gioco e il relax vengono presi sul serio in Sicilia. Nasce nell'sola il primo parco giochi al mondo dove sono vietati i social. Telefonini banditi, divieto di chattare, social e siti web off limits. L'idea nasce da un comitato di genitori a cui si deve un progetto che sorgerà a Balestrate, in provincia di Palermo, grazie a una raccolta fondi di enti pubblici e privati e a una iniziativa di crowfunding. Il parco sorgerà nell'atrio di una scuola elementare e sarà accessibile a tutti. La prima pietra verrà posta a giorni grazie alla disponibilità dell'amministrazione locale che ha messo a disposizione uno dei cantieri di lavoro finanziati dalla Regione siciliana. L'iniziativa consentirà di portare a termine i primi interventi murari, poi toccherà ai volontari definire il progetto molto più ambizioso il cui costo si aggira sugli 80 mila euro. Previsti alberi, pavimentazione con erbetta naturale, panchine e gazebo in legno, illuminazione a energia solare, giostre, scivoli e altalene accessibili a tutti e senza barriere architettoniche. All'ingresso un armadietto per depositare telefoni, tablet e strumenti elettronici. Un cronometro conterà i minuti durante i quali il visitatore sarà rimasto libero dalla tecnologia e si sarà riappropriato del proprio tempo. "E' un invito alla socialità - dicono i genitori che stanno curando il progetto - un modo per tornare a stare insieme, a dialogare, a essere presenti l'uno con l'altro. Ormai è normale ritrovarsi alla fermata dell'autobus, in casa, a una festa, e accorgersi che intorno stanno tutti con lo sguardo calato verso un telefono. Vogliamo regalare un mondo nuovo e una nuova prospettiva soprattutto per i più piccoli"
28 Gennaio 2019 - Sulla questione migranti, e nel caso la Sea Watch 3, esiste la coerenza al programma politico ma c'e' anche la coerenza al rispetto di convenzioni internazionali sui diritti umani. A sottolinearlo e' Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, in merito alla condizioni dei minori migranti a bordo della nave della ong. "Siamo consapevoli che l'intransigenza sulla questione degli sbarchi nei porti italiani sia dettata da un'esigenza di coerenza rispetto a un programma politico, e non da altro - dice Iacomini - Nessuno ragionevolmente puo' pensare che il governo italiano o suoi singoli esponenti non abbiano a cuore la vita e la salute di altri esseri umani. Si tratta di una questione di principio, come del resto affermato espressamente dagli stessi ministri coinvolti. Ma anche le richieste di non protrarre la sofferenza delle persone soccorse e di concedere loro un porto sicuro in tempi rapidi derivano dall'esigenza di essere coerenti a qualcosa: al diritto internazionale, alle convenzioni sui diritti umani, alla stessa Costituzione italiana - norme e principi ai quali l'Italia si e' liberamente e sovranamente vincolata nel corso della storia della Repubblica". "Se dunque e' una questione di principio mantenere chiusi i porti, lo e' anche chiedere che queste persone - i bambini e le donne innanzitutto - siano accolte tempestivamente e con dignita'. Si tratta di decidere - conclude Iacomini - quale dei due principi sia superiore all'altro e debba prevalere".
24 Gennaio 2019 - Attenzione alle "trappole" della rete. Papa Francesco, nel messaggio per la Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali che si celebra in molti Paesi il prossimo 2 giugno, mette in guardia le giovani generazioni sulle insidie dei social. "La rete - scrive Bergoglio - è un'occasione per promuovere l'incontro con gli altri, ma può anche potenziare il nostro autoisolamento, come una ragnatela capace di intrappolare. Sono i ragazzi ad essere più esposti all'illusione che il social web possa appagarli totalmente sul piano relazionale, fino al fenomeno pericoloso dei giovani 'eremiti sociali' che rischiano di estraniarsi completamente dalla società. Questa dinamica drammatica manifesta un grave strappo nel tessuto relazionale della società, una lacerazione che non possiamo ignorare". Il Pontefice chiama in causa la Chiesa: "Questa realtà multiforme e insidiosa pone diverse questioni di carattere etico, sociale, giuridico, politico, economico, e interpella anche la Chiesa. Mentre i governi cercano le vie di regolamentazione legale per salvare la visione originaria di una rete libera, aperta e sicura, tutti abbiamo la possibilità e la responsabilità di favorirne un uso positivo. È chiaro che non basta moltiplicare le connessioni perché aumenti anche la comprensione reciproca". Si tratta, dice il Papa, di ritrovare "la vera identità comunitaria".
24 Gennaio 2019 - Nel cuore della Sicilia, Caltanissetta ha scelto di scommettere sui giovani e sull'innovazione sociale e digitale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità . Soprattutto si è deciso di ampliare la rete dei servizi sociali e di trasformarla da un sistema puramente assistenziale a uno più inclusivo. E' con questi strumenti che il sindaco, Giovanni Ruvolo ha avviato la sua città sulla strada della piena sostenibilità. I risultati raccolti dai ricercatori Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) e pubblicati nel rapporto "Per un'Italia sostenibile: l'SDSN Italia SDGs City Index 2018" mostrano una città che, rispetto alle altre realtà del sud in generale e siciliane in particolare, è bene avviata. La ricerca ha preso in considerazione tutti i capoluoghi di provincia italiani e per ciascuno di essi ha verificato il grado di raggiungimento degli obiettivi definiti dall'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Si tratta in tutto di 17 obiettivi che tengono conto di diversi indicatori economici (reddito, distribuzione, lavoro, infrastrutture, innovazione), ambientali (qualità dell'aria, acqua, rifiuti, energia sostenibile) , sociali (partecipazione, cooperazione, assistenza), di salute (aspettativa di vita, obesita') e di istruzione. non è così in ritardo. "Il rapporto - spiega il sindaco di Caltanissetta - restituisce per grandi linee una rappresentazione coerente di una città del Sud Italia con i suoi punti di forza e alcune debolezze strutturali che richiedono azioni di lungo periodo per essere superate. La ricerca fornisce un quadro veritiero fotografando i passi avanti e le potenzialità. Forse alcuni indicatori per i quali sono presenti rilevazioni di dati dell'intera provincia e non del singolo capoluogo finiscono con il penalizzare la città di Caltanissetta. Inoltre in alcuni ambiti è naturale che i dati in possesso dell'amministrazione comunale siano più aggiornati di quelli confluiti nelle statistiche degli istituti di ricerca". Dei sedici indicatori presi in considerazione, almeno dieci sono quelli che sono stati raggiunti con risultati superiori al 50 per cento: un dato davvero incoraggiante. In particolare quelli che riguardano la lotta alla poverta', quelli che riguardano la riduzione delle emissioni di CO2 e di polveri sottili e la salute e il benessere della popolazione, ma anche il lavoro e il trasporto pubblico. Anche l'uguaglianza di genere e' oltre il 50 per cento.