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Global | | 14 Novembre 2018
Papa, i religiosi non sono eroi
ma operatori di speranza
Papa, i religiosi non sono eroi ma operatori di speranza
Abbracciare la vita consacrata non vuol dire "essere eroi" né presentarsi "agli altri come modelli", ma stare al fianco di coloro che soffrono, consapevoli "della nostra povertà" e "con la fiducia posta nel Signore e nel suo amore senza limite". Così il Papa nel messaggio alla XXV Assemblea generale della Confer, la Conferenza spagnola dei religiosi, in corso a Madrid fino a giovedì prossimo. Celebrando i 25 anni di tale realtà, maschile e femminile, e prendendo spunto dal tema dell'Assemblea: "Vi darò un futuro pieno di speranza", Francesco ricorda il cammino realizzato dalla conferenza con una storia "feconda" e ricca di dedizione e di santità "nascosta e silenziosa". Il Papa sottolinea come si conoscano le difficoltà che vive oggi la vita religiosa, citando tra l'altro il calo delle vocazioni, l'invecchiamento dei suoi membri, i problemi economici, la sfida dell'internazionalità e della globalizzazione, le insidie del relativismo, l'emarginazione e l'irrilevanza sociale. Eppure, dice, proprio in queste circostanze cresce la speranza nel Signore, l'unico capace di soccorrere e salvare.
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