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Global | | 01 Febbraio 2018
Pet therapy per i bimbi in carcere
a visitare il genitore detenuto
Pet therapy per i bimbi in carcere a visitare il genitore detenuto
Per i figli dei detenuti, l’ingresso nel carcere di Sollicciano può trasformarsi in un divertimento. Succede grazie all’innovativa esperienza, unica in Italia, lanciata in Toscana  dal Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria, che consente ai figli dei reclusi di visitare i propri genitori con l’accompagnamento di un cane. Così l’ingresso in carcere diventa meno traumatico. Il progetto coinvolge, oltre al carcere di Sollicciano a Firenze, quelli di San Gimignano, Siena, Massa, Massa Marittima e Livorno. Complessivamente, sono coinvolti dodici cani. Oscar e Luna vengono da Milano, Cloe e Madama Dorè vengono da Piombino, Brigitte dal Monte Amiata, Willy da Roma, Margot da Livorno. Sono labrador, terranova, bovaro del bernese, alaskan malamute, golden, bastardini. Grazie alla sensibilità dei loro proprietari, sono stati formati alla pet therapy, al soccorso, alla cura degli anziani.  I cani entrano in carcere insieme a un agente penitenziario e al proprietario. Il primo approccio tra il cane e i figli dei reclusi avviene all’ingresso per prendere confidenza con l’animale

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