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Global | | 01 Marzo 2018
Più bambini nel Mezzogiorno,
ma latitano i servizi per l'infanzia
Più bambini nel Mezzogiorno, ma latitano i servizi per l'infanzia
L’impresa sociale "Con I Bambini" ha deciso di promuovere la pubblicazione di report sulla povertà educativa, curati da DEPP Srl – Data, Engagement, Platforms, Politics. L’iniziativa ha lo scopo di approfondire e qualificare la riflessione, il dibattito e le proposte di intervento su una delle questioni più importanti, ma complessivamente più sottovalutate, che caratterizzano il quadro sociale ed economico del nostro Paese. La principale peculiarità è che per la prima volta saranno prodotti dei rapporti basati su banche dati comunali, permettendo quindi di costruire nel tempo una fotografia reale del fenomeno della povertà educativa minorile nei singoli territori.
Nel primo rapporto, relativo a febbraio 2018, i dati aggregati fanno emergere due tendenze, ampiamente prevedibili: la spaccatura Nord-Sud in termini di servizi per minori e giovani, e una minore copertura della domanda potenziale nelle aree montane.   I minori tra 0 e 2 anni in Italia sono circa 1,5 milioni, ovvero il 2,5% dell’intera popolazione. A livello comunale, la più alta presenza di bambini sotto i tre anni si registra nelle 3 grandi città del Sud: Palermo (2,8%), Catania (2,76%), Napoli (2,65%), seguite dalle altre 3 città italiane più popolose: Milano (2,6%), Roma (2,58%) e Torino (2,5%).
La prevalenza di minori nei comuni meridionali è ancora più marcata se si osservano i comuni di medie dimensioni (tra 20 e 50 mila abitanti). Tra questi la massima percentuale di bambini tra 0 e 2 anni si raggiunge a Orta di Atella (nel casertano, quasi 5%), Fonte Nuova (Roma, 3,66%), Villabate (Palermo, 3,64%), Misterbianco e Belpasso (entrambi in provincia di Catania, 3,5%), Volla e Villaricca (provincia di Napoli, 3,5%). Al contrario sono ultimi 3 comuni sardi, Iglesias (1,79%), Carbonia (1,73%), Oristano (1,66%) e Comacchio (nel ferrarese, 1,81%).  La UE con l’Obiettivo di Lisbona ha fissato al 33% la copertura della popolazione europea che dovrebbe essere raggiunta dai servizi alla prima infanzia. L’Italia si attesta in media al 22%, ma i dati aggregati a livello regionale mostrano una minore offerta di servizi da parte delle regioni meridionali.  si evidenzia come i comuni totalmente montani nelle province di Foggia, Caltanissetta, Siracusa e Reggio Calabria presentano invece una percentuale di copertura pari allo 0%.
Il livello di offerta è inferiore nei comuni a basso reddito, così come nei comuni rurali e in quelli montani, nonché in intere aree del Mezzogiorno, a partire dalle città maggiori, proprio nelle aree caratterizzate da maggiore utenza potenziale.

(fonte: volontariatoggi.info)
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#bambini  #Mezzogiorno   
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