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Editoriali | Gianni Rinaldi | 08 Ottobre 2018
Scienze Politiche
accuse smontate
Scienze Politiche accuse smontate
Tanto clamore per nulla. Come spesso succede qualche tempo dopo un avviso di garanzia. È questa la sintesi della sintesi di quanto accaduto al Dipartimento di Scienze Politiche della Federico II di Napoli, un'inchiesta e tre indagati, il tutto si è chiuso con una tombale archiviazione. A provare l'amaro sapore delle accuse infamanti sono stati il Direttore Marco Musella, il professore Gianluca Luise e l'amministrativo Raffaele Leonese. Per loro gli schizzi di fango lanciati da Valter Pagani, un imprenditore nel settore della formazione che aveva fatto formulare alla procura di Napoli le ipotesi di abuso d'ufficio e rifiuto in atti d'ufficio. Una gestione personalistica dei corsi organizzati a Scienze Politiche anche attraverso realtà brillanti come Meridonare (di cui Musella ne è presidente e Luise consigliere), Fondazione Banco di Napoli e Apeur, queste le accuse che sono state smontate in soli tre mesi grazie anche al supporto degli avvocati Elio e Manuela Palombi. Un record. Alla Guardia di Finanza è bastato infatti accertare che tra il Dipartimento, Meridonare e la Fondazione non esistesse nessun protocollo e nessun corso di formazione realizzato in sinergia. Chiarezza fatta anche nei rapporti tra dipartimento e Apeur dai quali, nonostante un protocollo, non è mai partito alcun corso. Talmente facile che stupisce l'inconsistenza delle accuse depositate in procura. Perché scomodarsi, andare per ben due volte al Centro Direzionale nonostante l'insussistenza di tutto? Probabilmente, senza entrare nei dettagli, appare chiaro che il clamore di un avviso di garanzia, che nella società attuale appare alle masse già come una condanna, valga esso stesso la soddisfazione di aver infangato qualcuno. La condanna probabilmente non serve, basta aver creato il sospetto pubblico per trovare una parvenza di soddisfazione.
E invece a questo punto ben vengano le indagini, ben venga il lavoro della Guardia di Finanza, quello del Pm Sergio Amato e del Gip Luisa Toscano. Ben vengano perché hanno spazzato via ogni dubbio, ogni ombra, ogni battuta maliziosa o mimica facciale volti a sostenere le accuse. Tutti zitti. Marco Musella, Gianluca Luise e Lello Leonese sono stimati professionisti, persone perbene, al di sopra di ogni sospetto, che lavorano a Napoli, per Napoli e per i suoi giovani. Ma forse è questo il problema, lavorano in una città difficile ed anche per questo ne pagano le pene. Questa volta l'accusatore viene da Genova e si chiama Valter Pagani, imprenditore che nella relazione della Guardia di Finanza risulta avere a suo carico ben tre condanne. Ripeto, l'accusatore.
Il caso è chiuso.
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