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Editoriali | Giovanni Rinaldi | 27 Dicembre 2017
Scienze Politiche
crocevia culturale
Scienze Politiche crocevia culturale

Minniti risponde agli studenti di religione islamica e per farlo sceglie la storica aula Spinelli del Dipartimento di Scienze Politiche della Federico II, diretto dal professore Marco Musella. Un appuntamento importante dal versante istituzionale, a confermarlo la presenza trasversale delle maggiori rappresentanze locali che hanno voluto testimoniare l’appoggio, seppur con filosofie diverse, ad un percorso di accoglienza che Napoli e la Campania stanno intraprendendo a braccetto con il ministero. Il governatore De Luca, il sindaco De Magistris, il cardinale Sepe, il prefetto Pagano e il rettore Manfredi hanno dato sostanza al discorso di Minniti teso a cancellare la parola emergenza per i richiedenti asilo e inserirli nel tessuto sociale impiegandoli nei siti culturali maggiormente simbolici per la regione, Pompei e la Reggia di Caserta in cima alla lista. 

Ma oltre all’evento che si consumato in una giornata, va reso onore al ruolo ancora una volta determinante del Dipartimento di Scienze Politiche che riesce ad essere a Napoli e in Campania sentinella e megafono di una società in continua mutazione, diventandone il crocevia in cui si aprono dibattiti di respiro europeo e internazionale. Un motore culturale che promuove aggregazione e confronto, ingredienti che offrono una visione della vita e del mondo amplificata rispetto al classico percorso di studi. 

L’incontro con Marco Minniti, infatti, è stato solo l’ultimo di una serie lunga e gratificante che proietta costantemente gli studenti di Scienze Politiche in una dimensione internazionale, facendoli però restare sempre legati alla storia e all’attualità del mezzogiorno. 

Basti infatti pensare che l’attenzione alta che il dipartimento mantiene sul tema dei migranti era infatti già attestata dall’avvio del progetto Mav “Migrant volunteers’ traning”, finanziato nell’ambito del programma Erasmus Plus, 2014-2020, che si concentra sui volontari migranti che agiscono come “mentori” per altri migranti (inclusi i rifugiati) per guidarli meglio nel mercato del lavoro europeo, aiutandoli a identificare e migliorare le loro abilità e competenze. Ma non è il solo. Venerdì 22 dicembre si è tenuta infatti la III Giornata di Studio sulle Migrazioni dal titolo: “Per una nuova cultura delle migrazioni”. Per il terzo anno consecutivo il professor Strozza ha fornito agli studenti universitari, iscritti a master e a corsi di perfezionamento, ai professionisti ed esperti del settore, ai dottorandi ed ai ricercatori un quadro aggiornato e d’insieme sulle migrazioni interne e internazionali.

Ma l’avanguardia non è solo sul fenomeno migratorio. Pochi mesi fa veniva inaugurato il corso in “International Relations”, primo del sud con i corsi completamente in Inglese. Un successo, che con il suo boom di iscrizioni, testimonia come i ragazzi siano attenti anche all’innovazione e alla qualità dell’offerta formativa. A maggio, invece, a colorare l’aula Spinelli fu la Festa dell’Europa, appuntamento teso ad avvicinare i giovani alle istituzioni europee, troppo spesso considerati luoghi lontani dominati da una fredda burocrazia. 

Ad affiancare tali iniziative anche dei corsi di Alta Formazione in fundraising che rappresentano un avamposto per la specializzazione accademica in nuovi e moderni spazi occupazionali. Proprio dall’intuizione di alcuni studenti esperti in fundraising e crowdfunding è nata l’esperienza di Meridonare, immediatamente sostenuta dal porfessor Musella che ne è diventato il presidente. Si tratta, com’è noto, di una moderna piattaforma per la raccolta fondi che opera nel mondo del terzo settore meridionale. Meridonare è, infatti, l’esempio pratico di come fare una formazione all’avanguardia aiuti anche a convogliare sul nostro territorio le energie migliori senza farle emigrare al nord o all’estero, sostenendo al contempo le belle iniziative del mezzogiorno.

Tanta quindi la contaminazione culturale e se i giovani di oggi, domani saranno ottimi cittadini del mondo è anche grazie al contributo di un dipartimento che si propone come modello di un’offerta formativa che mette continuamente a confronto gli studenti con la realtà che andranno ad occupare.

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