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Editoriali | Marco Musella | 08 Maggio 2017
Premio Capuozzo
Un inno all'impegno
Premio Capuozzo Un inno all'impegno

Anche Meridonare ha partecipato al premio artistico-letterario “Capuozzo” rivolto ai ragazzi delle scuole. Lo ha fatto attraverso il presidente Marco Musella che lo scorso 28 aprile ha diretto la commissione di valutazione dell’8ª edizione durante la cerimonia di premiazione.

Il professore Musella ha salutato i ragazzi ripercorrendo le origini della kermesse ponendo l’accento sul valore dell’impegno che ognuno di loro ha profuso per partecipare alla competizione, l’impegno che deve sempre rappresentare un modo di vivere all’interno di una società che spesso oscura il lavoro costante e quotidiano messo in campo dalle persone.

«Questo premio, ideato felicemente dalla dirigente scolastica Silvana Dovere, è cresciuto nel tempo come un fondamentale appuntamento con la storia di Napoli, con la memoria del coraggio della città e dei suoi abitanti che hanno saputo resistere al sopruso nazista. I giovani di Napoli devono sapere che nella storia della propria città c'è stato un ragazzo di undici anni, lavoratore precoce, che ha trovato in se stesso, poco più che bambino, la dignità e la forza per reagire alla violenza. “Adesso vi facciamo vedere noi chi sono i napoletani”, urlò prima che una granata lo colpisse, uccidendolo senza neppure un grido. Voi ragazzi di Napoli dovete sapere che nel vostro DNA, nelle vostre fibre ci sono queste origini eroiche. A Gennaro Capuozzo fu assegnata una medaglia d'oro per il suo esempio di eroismo e un'altra fu attribuita a tutto il capoluogo partenopeo perché “sul suo glorioso esempio indichi a tutti gli italiani la via verso la libertà, la giustizia, la salvezza della patria”».

«Il premio è un riconoscimento a chi vince una competizione – continua Musella - ma si compete per la bellezza della gara, per la sfida di unire le proprie forze per raggiungere un obiettivo interessante. In questo tempo dove spesso l’eccellenza viene troppo esaltata rispetto all’impegno e alla laboriosità, è giusto dire ai ragazzi, anche in occasione di una premiazione, in cui ovviamente qualcuno ha vinto e qualcuno ha perso, che “l’importante è partecipare”, partecipare profondendo tutto il proprio impegno per fare bene, dare il massimo. In questo senso il primo premio è (per tutti coloro che si sono impegnati davvero) l’aver gareggiato. Ciò dico non per sminuire il primo o il secondo premio effettivo, ma perché esso sia collocato nella giusta prospettiva. Tutti allora gioiscono del premio consegnato a chi è stato il più bravo o la più brava perché tutti hanno vinto il premio della partecipazione attiva e responsabile. La partecipazione al premio Capuozzo cresce per il numero delle scuole che vi aderiscono ma soprattutto per la qualità dell'ingegno degli studenti. Quest'anno la Giuria ha registrato una grande capacità di elaborazione dei temi proposti, una ricchezza di riflessioni personali, una bellissima creatività e ci fa piacere rendere note a tutti voi queste nostre valutazioni. Consentitemi di concludere dicendo che la città di Napoli tutta deve essere fiera del lavoro fatto dagli studenti in questa occasione e riconoscere a questo premio, che è organizzato con tanta cura dalla professoressa Dovere e dal suo staff, il posto d'onore che spetta ad una iniziativa che esalta i valori della cittadinanza e della libertà e rafforza il senso di appartenenza e di identità civica delle giovani generazioni e di tutti noi».

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#premio capuozzo   
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